La diversità ha molte facce e molte forme, non necessariamente disegnate dalla malattia o da una delle tante fragilità possibili.
La diversità abita in ognuno di noi ed è quello che, in realtà, ci rende unici e ci fa essere persone migliori: quella caratteristica che solo noi abbiamo, il colore degli occhi o dei capelli, un talento, la debolezza su cui continuiamo a inciampare. Potrei andare avanti all’infinito, ma non serve. Il punto è che, per quanto sembri paradossale, essere diversi è normale. Anzi, è la cosa più normale che ci sia.
Nessuno sfugge, e allora il nostro sforzo a CasaOz è non concentrarci su un elenco limitato di diversità ma accoglierle tutte, facendole suonare insieme in un unico motivo come note su uno spartito. Perché la storia di ogni persona, anche quando è dolorosa,è esempio per gli altri, e tante fragilità messe insieme possono diventare un punto di forza grandissimo.
La diversità è una potenza che ci avvicina gli uni agli altri e ci fa scoprire cose nuove. È quello che vediamo tutti i giorni nei nostri laboratori, quando i bambini e i ragazzi giocano e si confrontano in un insieme di incastri perfetti come i pezzi di un puzzle. Sul mio tavolo a CasaOz ho una piccola tenda da circo. Perché se il mondo è pieno di persone “normali” e tu ti senti diverso perché ti è capitato qualcosa nella vita, allora devi trasformare il mondo intero in un circo, il luogo per eccellenza in cui ciò che è diverso diventa normale.
Lo stesso vale per i MagazziniOz, dove le diversità, anche quelle più marcate, si diluiscono fino a scomparire in un ambiente dove tutto è normale e dove il mondo esterno si mescola senza sforzo con l’unicità di Marta, di Simone, dei ragazzi migranti che tra i tavoli del ristorante o in cucina trovano il giusto baricentro tra i bisogni della vita. Che sono gli stessi di tutti: normalità, sentirci come gli altri, sapere che il tempo per quanto possibile scorre su binari sicuri, fatti di relazioni positive, lavoro, autonomia, obiettivi da raggiungere investendo su quello che sappiamo fare meglio. Come dice una delle persone intervistate dai ragazzi della RedazioneOz nel video che trovi qui, quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi.