Che cosa significa cura per una mamma che deve trascorrere tanto tempo lontano da casa per le cure del figlio?
Lo abbiamo chiesto a Elvira, mamma ospite delle ResidenzeOz insieme al figlio Roman.
Abito a CasaOz da quasi due anni insieme a mio figlio Roman. Siamo arrivati a Torino a gennaio del 2023 perché Roman doveva iniziare un percorso di cura al Regina Margherita. All’inizio siamo stati insieme in ospedale e quando ci hanno detto che dovevamo fare solo i controlli ho cercato una sistemazione per noi. Katya, una mamma che avevo conosciuto in reparto, mi ha parlato delle residenze di CasaOz, un posto bello, colorato, con tanti bambini e un’atmosfera allegra.
Fin dai primi momenti in cui sono arrivata qui a CasaOz ho sentito intorno a noi un forte senso di calore. Avevo paura, come sempre succede quando si affronta qualcosa di nuovo, ma è stato facile perché siamo stati accolti subito a braccia aperte. Un po’ alla volta siamo entrati a far parte di questa atmosfera e Roman ha trovato altri bambini che lo hanno aiutato ad affrontare la malattia, che lo aspettano dopo ogni controllo, che giocano con lui.
CasaOz è diventata la nostra casa e le persone che qui lavorano e incontriamo sono la nostra famiglia torinese.
“Cura” non è solo prendere le medicine, fare i controlli in ospedale. “Cura” di CasaOz è speciale: è qualcosa che si mescola alla vita di tutti i giorni e non ti lascia mai da solo. “Cura” è prendere un caffè, mangiare un gelato insieme, condividere il pranzo e i momenti di festa, andare dal parrucchiere, farsi la manicure. Ė mettere a disposizione degli altri quello che sai o che sai fare, imparare qualcosa di nuovo.
Come dovrebbe essere sempre.
Anche io ho scelto di offrire dei momenti di cura alle altre mamme delle ResidenzeOz. Quando necessario, faccio loro la manicure. Un momento di cura per noi, per sentirci più belle nonostante le difficoltà che affrontiamo.