Nella prima parte del 2023 CasaOz ha proseguito con numerose iniziative legate al tema dell’ambiente: la cura dell’orto, educazione ambientale e cicli produttivi, compostaggio,gite nel verde con riscoperta della natura.

Queste attività sono state trasversali e hanno coinvolto, in maniera variabile, tutti gli ospiti di CasaOz.

“I ragazzi, all’interno di un’esperienza diretta in Cascina Menzio, hanno potuto vedere e sperimentare come avviene la produzione di latte e formaggio in alpeggio. Che esperienza!”

Il laboratorio di arte è un’attività di sperimentazione creativa attraverso l’arte contemporanea, realizzato seguendo le suggestioni di opere letterarie e musicali da cui il progetto prende spunto e da cui trarre forme e sperimentazioni pittoriche e cromatiche, individuali o corali.

“La mamma di S. riferisce che la ragazza è sempre molto contenta di venire a CasaOz. S. ha finalmente creato delle buone relazioni con il gruppo dei pari.”

Nel corso del 2022 sono stati attivati diverse attività aventi in comune l’obiettivo di coinvolgere le mamme degli ospiti di CasaOz. La proposta è stata decisamente varia (makeup, cucito, lavoro a maglia, shiatsu, mindfulness, laboratorio olfattivo). Sono state delle belle occasioni di conoscenza, confronto, riflessioni e condivisione.

Il laboratorio di basket è pensato per essere fruibile da tutti, indipendentemente dalla condizione psicofisica di partenza e non è necessaria alcuna esperienza pregressa.

Il percorso sperimenta lo stare adeguatamente in campo insieme ad altre persone, facendo esercizi svolti per lo più in coppia e che richiedano il passaggio continuo di palla.

“Nonostante una delle due squadre fosse in netto svantaggio, non si è arresa fino all’ultimo!”

La squadra è composta da ragazzi tra i 16 ed i 20 anni che giocano insieme già da tempo. All’inizio dell’attività ci si siede in cerchio per favorire uno scambio di idee riguardo alla squadra e sviluppare così una sensibilità all’ascolto e all’osservazione dell’altro che diventi funzionale a creare e rafforzare il concetto di squadra.

Il laboratorio è seguito da ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, per lo più con disagio sociale, alcuni con disabilità intellettiva. L’istruttore prepara i ragazzi ad indossare le protezioni, dopodiché iniziano a pedalare lungo i percorsi, sia ad ostacoli che normali.

“S. ha imparato a partire da solo, ora sa ufficialmente andare in bici!”

Il laboratorio coinvolge una decina di ragazzi grandi, per lo più con disagio sociale. Obiettivo del laboratorio è lavorare sulla capacità di sviluppare analisi critica e consapevole su tematiche di attualità quali il progresso scientifico, la violenza di genere e il cambiamento climatico.
H. ha mostrato un pensiero creativo e ben strutturato.

Questo dimostra una capacità di autoriflessione sul proprio vissuto rispetto agli argomenti trattati.

L’attività, svolta in una struttura a più di 2 km da CasaOz, coinvolge 10-15 adolescenti per lo più con disagio sociale, alcuni con disabilità intellettiva. Oltre alle dinamiche di gruppo in ambito sportivo, occorre gestire anche le insicurezze date dall’uso dei mezzi pubblici, dalla gestione dell’abbonamento o del biglietto.

“M. ed E. commentano in modo scherzoso (secondo loro) ciò che fa L., che si offende. Ha chiesto il mio intervento e l’ho rinforzata per non aver risposto direttamente alle provocazioni.”

I partecipanti sono 5-7 ragazzi frequentanti le scuole medie e superiori, con disabilità e disagio sociale. I ragazzi vengono accompagnati sul fiume dall’istruttore che li smista nelle diverse barche in base alle loro capacità. Si parte a pagaiare sul fiume con l’istruttore del CUS che li segue con il motoscafo, dando indicazioni su come svolgere gli esercizi.

Il gruppo è formato da una decina di ragazzi tra i 12 ed i 18 anni (con o senza disabilità).

Partendo da un ingrediente dell’orto di CasaOz oppure da una ricorrenza speciale, si realizza una ricetta stagionale con approfondimenti di aspetti nutrizionali, ambientali e organolettici degli ingredienti usati.

“D. ha partecipato per la prima volta all’attività e, alla fine, ha manifestato il suo interesse per il laboratorio. S. ha aiutato a gestire il gruppo e a preparare le bugie.”

Il laboratorio è seguito da 11 bambini delle elementari, sia con disabilità che senza. La partenza è l’orto di CasaOz con quanto la stagione consente di trovare. Quando possibile, ciascuno porta a casa la propria preparazione per concludere la preparazione con un familiare.

I 14 partecipanti sono ragazzi interessati e appassionati di cucina. Alcuni dei presenti hanno differenti disabilità e vengono supportati dagli affidatari. I ragazzi scoprono nuovi sapori, grazie alle disponibilità offerte dall’orto, e si sono confrontati sulle tradizioni e i gusti delle diverse nazionalità di provenienza.

“Molti partecipanti hanno richiesto insistenza di poter portare un assaggio della ricetta a casa. E., per la prima volta, ha comunicato verbalmente chiedendo di poter portare a casa delle fette di torta.”

Il laboratorio è frequentato da 7 bambini di 7-11 anni, alcuni con disabilità intellettiva. L’obiettivo è incrementare la capacità di movimento, equilibrio e propriocezione dei partecipanti ed imparare a muoversi nello spazio in relazione al gruppo.

I 9 partecipanti sono bambini tra i 7 ed i 10 anni, alcuni anche con disabilità intellettiva. Il laboratorio intende individuare e proporre alcuni aspetti concernenti l’espressione del corpo, il movimento e le differenti tecniche espressive.

“Il lavoro sulla luce e ombra coinvolge molto i ragazzini, sviluppa l’idea di spettacolo perché si costruisce l’allestimento. S. ha insegnato a A. e R. ha costruirsi delle sagome per fare le ombre. Le ombre fanno sì che si possa osservare il movimento del corpo, favorendone il controllo.”

Laboratorio con 6 – 9 partecipanti delle medie e superiori, alcuni del progetto CAM. Il laboratorio ha come scopo ideale quello di fornire strumenti che permettano di creare e interpretare le narrazioni visive. Da ottobre i ragazzi disegnano sia con la matita che col tablet.

Il laboratorio è frequentato da 9 bambini delle elementari con spettro autistico. È uno spazio di espressione di sé all’interno del gruppo, dove riconoscersi e sentirsi riconosciuti nel proprio mondo espressivo.

L’attività supporta i bambini nella socializzazione, usando la musica come canale con cui comunicare.

“Le tracce registrate hanno una durata media di 4 minuti, contro i 2 e mezzo dello scorso anno. I ragazzi rimangono concentrati più a lungo!”

È un laboratorio molto partecipato (una quindicina di ragazzi di medie e superiori) con l’obiettivo di imparare a nuotare e affinare le tecniche dei diversi stili. Il gruppo di nuoto è composto sia da ragazzi con disabilità intellettive e fisiche o sensoriali che da ragazzi normodotati che svolgono il ruolo importante di Peer Educator.

Il gruppo di nuoto è composto da 11 bambini con disabilità intellettive, fisiche e/o sensoriali.

Al gruppo di nuoto partecipa anche un ragazzo di 18 anni (Peer Educator). Il laboratorio vuole accrescere le competenze di base, favorendo l’autostima e la consapevolezza delle proprie risorse.

“B. sta superando le sue paure rispetto l’acqua alta, si sta fidando degli altri e sta imparando a nuotare senza sostegno.”

Il laboratorio, che si svolge al Motovelodromo, prevede la partecipazione di 3-5 adolescenti con disabilità cognitiva o autismo. Attraverso lo svolgimento degli esercizi volti a migliorare la coordinazione ed i movimenti di diritto e rovescio, tutti i partecipanti hanno aumentato in maniera significativa la loro capacità visuo-motoria.

La RedazioneOz è una vera e propria redazione giornalistica che vuole raccontare CasaOz attraverso un TG e imparare competenze tecniche di giornalismo e videomaking. Il tutto sviluppando nei 7-8 ragazzi adolescenti che partecipano la capacità di gestire un progetto attraverso il lavoro di gruppo.

“L’incontro è durato mezz’ora in più del previsto perché alcuni ragazzi erano così coinvolti nel dibattito da continuare a parlare e mettere in campo il loro punto di vista.”

Da laboratorio numericamente ridotto (4 partecipanti) si è arrivati a 12 bambini e ragazzi. Si lavora sullo sviluppo dell’equilibrio (statico e dinamico), della manualità fine, della capacità di ascolto ed esecuzione e delle capacità motorie in generale.

Questo laboratorio è iniziato con 7-8 adolescenti per arrivare a 12 partecipanti.

Si inizia con attività creative in cui si costruiscono oggetti (strumenti musicali, maschere, marionette, palline per la giocoleria) che i ragazzi portano con sé al termine del laboratorio. La seconda parte è dedicata a giochi espressivi, di movimento o di gruppo.

“S. top! Anche E., che oggi mi ha abbracciata a fine attività e mi ha detto: oggi si respirava pace e armonia. L. sempre più partecipe, anche alle storie. A. molto responsabile, ha fatto davvero l’assistente di laboratorio.”

Il laboratorio vuole regalare alle mamme (ed ai papà…) uno spazio personale di cura verso se stessi, mentre i figli sono impegnati a CasaOz. Punto focale del corso di yoga è stato creare una possibilità di rilassamento di tensioni fisiche, mentali ed emozionali.

“Le mamme hanno ripetuto a fine lezione quanto per loro quest’ora sia “magica”

Il progetto “Un ponte tra ospedale e territorio” è nato a fine 2009 con il reparto di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, la scuola in Ospedale e la Cooperativa Mirafiori. Negli anni la partnership è cresciuta e comprende anche l’AOU Città della Scienza e della Salute di Torino, l’ASL città di Torino, l’USR Piemonte, la Sezione Ospedaliera di 2° grado IIS Gobetti Marchesini Casale Arduino di Torino e la Sezione Ospedaliera di scuola secondaria di 1° grado IC Amedeo Peyron di Torino.

Il progetto sperimenta una modalità di cura e di accompagnamento integrati, che facilitino il reinserimento sociale degli adolescenti, coinvolgendoli in attività proposte dagli educatori della Cooperativa Mirafiori negli spazi di CasaOz, alle quali partecipano anche ragazzi del territorio.

Nel 2023 sono stati attivi sette laboratori: Arte, Cinema, Fotografia, Fumetto, Mente e Corpo, Musica, Teatro

“I ragazzi del laboratorio di fumetto terminano lo storyboard e A. lo porta a visionare ai ragazzi di Cinema che restano piacevolmente colpiti dal lavoro svolto. Dai loro sguardi si coglie l’entusiasmo di quello che sarà… Il Cortometraggio inizia a prendere forma.”