Fare squadra, una scelta vincente

Nessuno si salva da solo, scriveva anni fa Margareth Mazzantini. Un titolo bellissimo che, al netto della storia raccontata nel libro, vale come massima ogni volta che la vita mette davanti una difficoltà. Superare gli ostacoli è più facile, se permettiamo agli altri di condividere con noi un pezzo di strada. Vale nello snodo delle storie personali ma anche quando ti ritrovi dall’altra parte e, come capita a noi di CasaOz, condividere quel pezzo di strada accidentata con chi ne ha bisogno è parte dell’impegno quotidiano. Se un peso lo si porta insieme, è più leggero. Ma non solo. L’incontro con gli altri non si limita al bisogno: aggiunge ricchezza di vita. Aiuta a distogliere lo sguardo dalla propria esperienza, qualsiasi essa sia, puntandolo altrove. Significa fare rete, condividere insieme con le difficoltà anche le risorse, le competenze, il tempo, le idee, i valori. Nello sport si direbbe “fare squadra”. Noi, invece, per definire questa idea usiamo la parola “comunità” che rappresenta uno dei pilastri della nostra Quotidianità Che Cura. 

La nostra comunità è formata dalle famiglie e dalla rete di tutti i ragazzi che frequentano la Casa, dallo staff che lavora qui ogni giorno, dai volontari, ma anche da tutte le persone e gli enti che contribuiscono a vario titolo ai nostri progetti.  Come i musei con cui attiviamo laboratori, le compagnie teatrali che si esibiscono da noi, gli autori che vengono a raccontare i loro libri ai ragazzi, i professionisti che curano le attività per i bambini e i genitori che frequentano CasaOz. Comunità vuol dire fare rete con le istituzioni, come succede con la Neuropsichiatria del Regina Margherita sul Progetto Ponte, o con la scuola per il servizio di Scuola in Ospedale che ospitiamo a CasaOz. Vuol dire aprirsi all’esterno come fanno i MagazziniOz, affinché  i nostri mondi siano luoghi di relazione. 

L’ampliamento di CasaOz al Molino di Cavoretto servirà, tra le tante altre cose, anche a rafforzare questa rete, offrendo uno spazio adeguato ad offrire risposte ai bisogni emergenti della città, con particolare attenzione alla comunità di Borgo Pilonetto. Perché l’arma più potente contro l’isolamento che la malattia si porta dietro è proprio aprirsi agli altri. 

In foto: i ragazzi di CasaOz scendono in campo con Basket Torino, 30 marzo 2025

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