In previsione dell’apertura delle OGR nel corso del 2017 è stata sviluppata un’attività laboratoriale guidata dall’artista Patrick Tuttofuoco ed il network ZonArte e che ha coinvolto un gruppo di bambini della fascia di età compresa nelle scuole elementari e medie. Tale attività ha permesso la sperimentazione di una modalità laboratoriale che vorremmo diventasse permanente tra i laboratori di CasaOz.
In particolare il laboratorio ha previsto:
– la visita alla GAM, al Castello di Rivoli e la visione di alcune opere della collezione d’arte della Fondazione CRT lì esposte;
– l’attività di mediazione artistica e di rielaborazione in gruppo a CasaOz in presenza dei mediatori di ZonArte e di Patrick Tuttofuoco;
– l’utilizzo dello strumento dei mattoncini Lego per esprimere il proprio vissuto e la propria esperienza artistica realizzata nelle visite e nel laboratorio.
Vorremmo dare continuità al laboratorio sia attraverso una presenza costante alle iniziative che verranno portate avanti all’interno delle nuove OGR sia attraverso l’attività di mediazione artistica di ZonArte che comprende i Dipartimenti Educazione del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, PAV Parco Arte Vivente – Centro sperimentale d’arte contemporanea, ed è sostenuto dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino.
In attesa dell’inaugurazione, ascoltiamo le parole di Patrick dall’articolo de La Stampa del 20 settembre:
«L’opera esiste solo perché io sono stato lì e ho parlato con loro», ricorda l’artista. «Loro» sono i bambini speciali di Casa Oz. Tredici paia di occhi che hanno permesso a Tuttofuoco di osservare in modo «diverso e più libero» il mondo. Di conoscere «una dimensione nuova con cui misurare meglio le cose».
«Il lavoro con i ragazzi è durato oltre un mese e mezzo – racconta - e ha prodotto in me delle immagini che ho integrato con il paesaggio che già avevo in testa. Le opere sono come degli ‘spin-off’ di riflessioni nate insieme a loro».
Tuttofuoco ha accompagnato un gruppo di ragazzi tra i 6 e 17 anni proprio nelle sale della Gam e di Rivoli a osservare le opere di Kline, Abramovich, Boetti, Horn, Penone e Mendieta. Lavori che sono stati poi rievocati in laboratorio, con disegni e costruzioni di Lego.
Un’esperienza difficile e intensa. «La capacità di assorbire all’interno del processo creativo un punto di vista altrui è sempre stato importante nel mio lavoro – dice Tuttofuoco -. In questo caso raggiunge forse il culmine, perché si è trattato di un punto di vista che non posso ancora dire di aver capito del tutto. Eppure quest’opera esiste solo grazie a quell’incontro sorprendente e irripetibile».